31.1.11

Una testimonianza



Io l'ho visto nel buio degli occhi d'un bambino maltrattato.
E' stato un attimo, incauto mi sono affacciato, sono precipitato in un pozzo senza fine.
Precipitavo, fermo il tempo, nel buio più scuro.
Smarrito, fluttuavo nel buio primordiale, ove nulla è.
Lì, inattese, ho visto le stelle.
Puntini di luce pura. Ho desiderato di raggiungerle.
La luce cresceva irradiandosi attorno.
Una moltitudine di falene si aggirava scomposta sotto, sopra, intorno a me.
Io stesso, falena, mi muovevo cercando un ordine, un punto di riferimento, una meta.
Sotto di me il buio, sopra di me la luce, attorno un brulicare di vita.
Ora dico, sotto e sopra, ma, per verità, non avevo alcun punto di riferimento, nessuna entrata, nessuna uscita, alcun sotto, alcun sopra.
Allora ho ricordato le stelle, come il loro chiarore era nato, puntiforme, ma nitido e chiaro, dal buio.
Allora ho desiderato di raggiungerle.
La luce è cresciuta, senza aloni, senza scuri: bianca, candida, assoluta.
Mi sono ritrovato nella stanza, di fronte a me il bambino, accanto l'assistente sociale, sul tavolo le carte e i codici, dietro sul muro, in penombra, il Crocifisso.
Ho scritto questo perchè non voglio dimenticare.