13.4.10

Panta rei



E' una questione di dieta, non la mia, cui ormai sono assuefatto, ma in genere, a livello planetario, anzi cosmico.
I media non passa tempo che ne parlano: siamo troppo grassi, il grasso fa male, i bambini sono obesi, gli africani sono troppo magri, i cagnolini delle signore chic sono troppo grassi, e così via discorrendo.
D'altra parte è giusto che si dia al cibo l'importanza che merita, senza cibo si finisce come l'asino cui il padrone aveva insegnato a non mangiare, sotto tre metri di terra.
La ricerca del cibo e la riproduzione sono gli istinti essenziali che guidano ogni sano animale, poi, noi, che uomini siamo, dal nutrimento abbiamo tirato fuori anche il piacere dei sapori.
La dietà è un'indicatore di status sociale, un secolo fa i benestanti erano anche bene in carne, l'icona del successo e della bellezza era tonda, oggi la pinguetudine è diventata bandiera della classi meno facoltose che non possono permettersi di pagare un personal trainer od acquistare costosi cibi dietetici.
In fondo alla scala permangono comunque gli scheletri ambulanti di troppi bambini del terzo mondo.
Tutto, quindi, si riconduce alla dieta, ovvero al mangiare, ovvero ai liquidi.
Sì, perchè i nutrienti sono tutti veicolati in forma liquida.
Il fuoco muovendo i liquidi tutto alimenta.
Il sangue nutre gli animali, la linfa nutre i vegetali, i metalli nutrono la terra, i flussi stellari nutrono l'universo, il denaro liquido nutre il virtuale, le passioni nutrono l'anima.
Tutto ciò che vive è nutrito attraverso l'azione equilibrata del calore sui liquidi.
Tutto così scorre.
Il vivente trattiene il nutrimento dai liquidi, ogni piano ha i suoi propri liquidi nutrienti, ogni corpo ha i suoi appetiti, ogni palato i suoi gusti.
La Natura, come al solito, ha ben fatto; non ho mai visto un animale selvaggio obeso, nè un vegetale selvaggio malsanamente gonfio; semmai, mi è capitato di vedere la magrezza legata alla scarsità di risorse. Anche perchè, in natura, un animale, quando ha abbondanza di cibo, mangia a sazietà in previsione di inevitabili periodi magri.
Il meccanismo pare semplice, il tubo digerente segnala al cervello che è in riserva, il cervello attiva ogni parte del corpo alla ricerca di cibo, gli organi dell'olfatto e del gusto aiutano a classificare e scegliere il cibo e, quando il serbatoio è pieno, cessa l'allerta alimentazione e l'animale si gode il riposo.
Non è così per noi, affinando le tecnologie abbiamo garantito cibo in abbondanza e sempre presente (a parte il portafoglio). Il commercio alimentare ha studiato i meccanismi del gusto sviluppando miscele di nutrienti irresistibili all'animale dentro di noi, la pubblicità ha collaborato con splendide trappole per il cervello.
Ma l'uomo è bestia complessa, mediatore tra piani (almeno tre: oltre a quello fisico, quello spirituale e, di recente, quello virtuale degli enti di cui è creatore).
Se sul piano fisico la medicina, per i benestanti, pare abbia ristabilito l'equilibrio perduto col fitness (anche perchè ormai tutti vogliamo vivere almeno 120 anni saltando staccionate), gli altri due piani mi pare si siano mossi secondo opposte direttrici.
Il piano spirituale pare soffra di penuria di cibo,o, piuttosto, pare si siano guastati i meccanismi di segnalazione del serbatoio vuoto e quello di selezione del cibo. Se guardo i corpi spirituali, mi pare di vedere tante esili figure, stremate, al limite della sopravvivenza, che vagano ottenebrate, sorde ai brontolii dello stomaco o incapaci di nutrirsi adeguatamente, Forse il problema è legato al sovvertimento dell'ordine creatosi con la produzione di cibi finti, privi di nutrienti, a dispetto delle allettanti forme che li rivestono. Passioni false o comunque inconsistenti, incapaci di nutrire l'anima.
Sul piano virtuale, invece, c'è il fenomeno opposto, lardose figure si ingozzano all'inverosimile, superando ogni ragionevole limite. Qui, pare si sia guastato il meccanismo che segnala il pieno. Enti già gonfi di denaro, al di sopra di ogni ragionevole possibilità di consumo, si trascinano voraci, ingurgitando tutto quello che capita loro a tiro.
Il problema è che, essendo il piano virtuale creato dall'uomo, come il nostro Creatore provvede a garantirci le fonti di nutrimento, così tocca all'uomo garantire il nutrimento. Ecco allora che le entità di questo piano stimolano pressantemente il loro creatore affinchè le nutra. Il creatore, che ne ha perduto ogni dominio, si trasforma allora in servo; il padrone, che è privo della mediazione del piano spirituale e non conosce ciò che è bene, spreme sempre più il povero servo, avendo d'ingegno il nascondergli la coscienza della sua infelice condizione.
Forse, sono proprio i padroni virtuali coloro che confezionano e smerciano i falsi cibi dell'anima.
Tant'è che, nell'imperturbabile forza di trascinamento del macrocosmo, insensibile agli incidenti del microcosmo, tutto scorre, ed io, seduto sulla riva, guardo e aspetto.