23.9.09

Nagzul

Oscuri si muovono furtivi.
Essi non hanno più anima nè una volontà propria.
Un tempo erano potenti della terra.
Il potere li ha disseccati, avendolo essi mutato da strumento in fine e, quindi, in prigione.
Non si vedono cogli occhi, che essi sono abili occultatori, ma col cuore che non si inganna.
Allora un brivido sale, foschi pensieri ti assalgono, la luce vacilla.
Perdi interesse per le cose vere, che, anzi, appaiono futili e noiose.
Oppure tetri timori ti gelano il cuore.
I bambini, coloro che ancora hanno mantenuto il cuore puro e sanno ascoltare e vedere, li riconoscono.
Sono i loro incubi, quelli che la notte escono da sotto il letto o dall'ombra dell'armadio.
Gli adulti, che hanno perso gioco e fantasia, li scherniscono perchè ormai sono stati avvolti dalle nebbie dei loro mantelli.
E tu, non lasciare che le loro subdole arti ti accechino, perchè loro ti porteranno nel loro mondo.
Quando senti il brivido, quando vedi che oscuri pensieri ti si presentano, allora pensa bene, cerca la luce dei tuoi ricordi più belli.
Non velare la lanterna che arde nel tuo cuore, ma ravvivala.
La luce li scaccia ed essi, sconfitti, si dissolvono nell'ombre.


20.9.09

Una scoperta.

Le due torri.
Una è ad oriente, dove il sole nasce, da lì comincia la fine.
L'altra è ad occidente, dove il sole muore, da lì comincia l'inizio.
Entrambe si ergono su un basamento quadrato.
Nel mezzo v'è cresciuto un albero, è un pino d'Aleppo.
Le sue radici si svolgono sotto le torri e la sua chioma ne tocca le sommità.
Il complesso è in una valle, la parte orientale è ricca di alberi, quella occidentale ha nude rocce.
Alla base del complesso scorre un ruscello. Nel cielo la risacca delle nubi, unica cosa mobile nella valle.
Da tempo ero attirato dal luogo, in vista, ma discosto dalla strada.
Questa mattina finalmente l'ho visitato, una magnifica scoperta.

19.9.09

Aria

Amo il vento, che niente può fermare.
Amo l'aria, che per esser più libera rinuncia anche alle forme.
Ho bisogno dell'aria, che, amorevole, alimenta questo vecchio tizzone.

18.9.09

Notte

Sarà stata una notte come questa quando nacque Gesù ?
L'aria immobile in attesa e le nuvole a far da velo.
Le montagne avranno abbracciato il Neonato, mentre l'erbe e l'alberi, per tripudio, s'illuminavano ?
Io l'immagino così.
Magica notte, quando venne il Figlio.

Il tocco di pietra



Era notte, o, forse, giorno; non ricordo, ma ricordo che erano verdi, le foglie avevano un bel colore di salute.
E lei è passata, silenziosa, senza toccare terra.
Veniva dal mare la figlia di Forcide e Ceto.
Ha sollevato il cappuccio che le celava il volto.
Quell'occhio ! Bello e terribile, indescrivibile.
Un grigio velo di pietra ha tutto avvolto.
Ed ora ecco, splendide statue viventi.
E non posso neanche piangere, che le lacrime, anch'esse, pietra ormai sono.

Riposarsi

E dopo aver a lungo vagato, sotto il sole, con la bocca secca, i piedi stanchi, mi piace riposarmi sotto le fronde degli alberi.
Stendere la testa accanto al tronco, guardare, ammirato, l'impalcatura dei rami.
E allora sentire il flusso dei liquidi che, dalla nera terra al bianco cielo, instancabile, l'albero distilla.
Ecco che dunque, nitidi, sento i ritmi concordi del mio cuore e del mondo.

14.9.09

Ponte di luce

Un ponte di luce che collega e racchiude diverse dimensioni.
Niente è ordinario.

8.9.09

L'albero del bene e del male

Mi stupisco sempre.
Nulla è familiare o scontato: quello che pensi di conoscere è anche altro.
Multiverso.
Dimensioni, gradi di luce.
Niente è ordinario.