18.9.06

Pulvis

La polvere è figlia del tempo.
Ogni giorno lui, il padre, erode persone e cose e lei, la figlia,
inquieta vaga, sospinta anche dal più misero sospiro.
Silenziosa e capricciosa, invisibile, penetra ovunque e, quando il
soffio motore finalmente cessa, si ferma in attesa di nuovi venti.
E' così che lei, la polvere, è pure testimone dell'assenza di
movimenti; nella quiete, impercettibilmente, essa, giorno dopo
giorno, sedimenta, acquista consistenza, si manifesta a danno di ciò
che copre.
Guardo dal vetro impolverato di una finestra e le cose perdono il
loro contorno, i colori sfumano, la luce affievolisce.
Chi, immobile, abita nella stanza non si accorge della metamorfosi e,
piano piano, vede un paesaggio non più reale, che, suo malgrado, è
mutato e non corrisponde più all'immagine sbiadita del ricordo.
Il tempo non erode solo ciò che è fisico, anche l'anima è preda di
Kronos; così, se le stanze dell'anima non vengono vissute, piano
piano, vengono coperte dalla polvere che scende silenziosa come la neve.
La consuetudine, l'abitudine, la distrazione, la pigrizia, la
superficialità, il silenzio lasciano chiuse quelle stanze, le
finestre diventano opache ed allora avviene la sostituzione del reale
col ricordo.
Ci si illude di vedere e si confonde la luna con il sole.
E quando si scatena una tempesta, questa arriva improvvisa,
inspiegabile, che dal vetro non era possibile prevederla ed ecco che
le folate di vento sempre più forti spalancano la finestra, la
polvere turbata si rimescola in vortici bianchi e fugge nuovamente.
Tentando di richiudere l'imposta, ci si accosta alla finestra e lo
sguardo contempla la cruda realtà esterna.
Che cambiamento !
Come può essere tutto accaduto così all'improvviso ?
Perchè ?
Per quale causa ?

4.9.06

Trasporti e virtù

Due principi mi guidano irremovibili:
1) la pazienza è la virtù dei forti;
2) la speranza è l'ultima a morire.
Pensavo che per alleviare i disagi ai passeggeri si usa preannunciare
la data di un sciopero in modo che chi deve spostarsi possa regolarsi
di conseguenza. Confidando in questa logica, avendo già acquistato un
biglietto Alitalia con partenza il 7 settembre da Milano per Perugia,
e leggendo sui giornali dello sciopero di 24 ore programmato per tale
data, chiamo il call center Alitalia per spostare il biglietto. La
signorina, gentile, mi risponde che la tariffa da me acquistata non
consente nè lo spostamento nè il rimborso del biglietto. Paziente
anch'io, spiego che sono costretto a spostare il volo per motivi da
me non dipendenti quali appunto lo sciopero. La signorina dopo aver
consultato il supervisore mi dice che dovrei recarmi in aeroporto il
7 ed attendere fiduciosamente la mia riprotezione sul primo volo
disponibile. Peccato che io viaggio per lavoro, che devo essere a
Perugia venerdì mattina e che su Perugia ci sono solo due voli
serviti da un piccolissimo aereo sub-affittato ed il primo della
giornata parte alle 14:25.
Forte della Carta dei Diritti del Passeggero (Quinta Edizione)
eccepisco che la procedura in caso di cancellazione del volo
(l'aeromobile non parte), prevede l'offerta di un volo alternativo
con un anticipo di due settimane, e che essendo nota la cancellazione
del volo avrei almeno diritto a tale trattamento (anche se l'anticipo
non è stato rispettato e se l'offerta non c'è stata). La signorina si
riconsulta col supervisore e pazientemente mi risponde che siccome lo
sciopero può essere revocato fino a 24 ore prima, ad oggi, 4
settembre, almeno teoricamente, il volo non è cancellato e che,
dunque, al massimo potrò chiedere di spostare il volo solo dopo la
conferma del suddetto sciopero.
Io, sempre paziente, ma un pochino sgomento, a meno di due giorni
dalla fatidica data, passo in rassegna le seguenti scelte:
a) pregare ardentemente perchè lo sciopero sia revocato o confermato
in tempo utile per trovare posto e partire il 6;
b) recarmi tranquillo e fiducioso, previa aspersione di acqua santa,
agli imbarchi il giorno 7 per bivaccare a Malpensa fino alla mia
riprotezione;
c) perdere il biglietto, aggiungerci il costo di un biglietto
ferroviario (sperando che non vi siano incidenti o agitazioni del
settore), trascorrere almeno 6 ore per percorrere i circa 400
kilometri che separano Milano da Perugia) con i veloci treni italiani.
Pazientemente, mi chiedo, ma perchè la gente non usa i trasporti
pubblici ?